mercoledì 24 marzo 2010

articolo su Il Giorno 24 marzo 2010

Scuole a pezzi e inagibili_Le famiglie insorgono
Finestre sfasciate e crepe sulle pareti.
In zona 9 nasce un comitato per ottenere risposte.
L'assessore Simini s'impegna: "Entro l'estate una nuova sede per la media Cassinis"

Scuole agibili a metà, scuole che aspettano da dieci anni di essere ristrutturate, scuole destinate alla demolizione che ospitano ancora più di 300 alunni. Non stiamo parlando di realtà del Terzo Mondo, ma di istituti davanti ai quali ogni giorno passiamo magari senza badarci troppo. I genitori di ben sei scuole di zona 9 non ne possono più di aspettare. Il 2 marzo hanno costituito il coordinamento «Una crepa in Comune» e ora denunciano la situazione insostenibile. Le elementari Locchi di via Passerini, Locatelli di via Veglia, Caracciolo di via Iseo, Pirelli di via Goffredo da Bussero e le medie Cassinis di via Hermada e Tommaseo di piazzale Istria sono in degrado da tempo. I progetti per la manutenzione straordinaria vengono inseriti nel Piano delle opere pubbliche e approvati dal Comune ogni anno. Da un decennio. Ma i finanziamenti e i lavori non si vedono.
 «A oggi nessuno si è fatto sentire – rivela Barbara Piancatelli, della Commissione sicurezza delle elementari Pirelli – e aspettiamo aprile per una risposta. Stiamo raccogliendo molte firme. Alla Pirelli ci sono infissi e vetri risalenti al 1932. Questo inverno i bambini hanno indossato i cappotti e noi abbiamo rattoppato le finestre con lo scotch». E si parla di 316 bambini. La raccolta firme, in tutte e sei le scuole, sarà recapitata agli assessorati delle Infrastrutture e Lavori pubblici e della Famiglia Scuola e Politiche sociali. Alla scuola Tommaseo (300 bambini), crepe nelle pareti e infissi pericolanti. Così negli altri tre istituti. La media Cassinis, invece, «è un prefabbricato del 1967 – racconta Emanuela Russo, presidente del comitato di scuola – del quale da dieci anni è prevista la demolizione e la ricostruzione. Ma non succede nulla».
 Così 311 ragazzi frequentano ancora una struttura sorta per rispondere al boom demografico degli anni ’60. E la cui manutenzione latita. «Ogni anno siamo noi genitori a riverniciare i muri – aggiunge Emanuela Russo – e a occuparci del giardino». I genitori della Cassinis hanno avuto ieri un incontro con l’assessore alle Infrastrutture Bruno Simini, che ha promesso entro l’estate un nuovo edificio. Il Comune quindi si sta finalmente muovendo.
di Luca Salvi

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