martedì 23 marzo 2010

dal presidente del Consiglio di Istituto

Gentili Genitori, Insegnanti e Personale ATA,
Il mese scorso, tutti i Consigli di Istituto, come anche il nostro il 15 febbraio, hanno approvato il disastroso programma annuale 2010. Non approvandolo ci saremmo ritrovati a dover gestire condizioni peggiori di quelle in cui versiamo. Andando avanti così il rischio è quello di arrivare ad una paralisi dell’attività didattica ed amministrativa, per questo desideriamo sensibilizzare tutti coloro che la scuola la vivono in prima persona, su questo argomento scottante.
Il 20 aprile 2010 si terrà un Consiglio d’Istituto Straordinario a scopo informativo. La riunione avrà luogo nella sala Pontremoli del plesso Cesari, alle ore 18:30, per poter accogliere tutti i Genitori, Insegnanti e ATA che vorranno partecipare.
Siete tutti invitati. Vi aspettiamo.

Vi chiediamo ora qualche minuto del vostro tempo per leggere questa lettera in cui cercheremo di esporre in modo semplice e chiaro la situazione in cui si trovano attualmente le istituzioni scolastiche, costrette a vivere quotidianamente una crisi tanto profonda che potrebbe far venir meno, nell’immediato futuro, il funzionamento ordinario della didattica.
Già lo scorso anno l’Amministrazione scolastica centrale non ha erogato i fondi per il funzionamento didattico ed amministrativo ordinario e quindi i singoli istituti scolastici sono stati costretti ad andare avanti utilizzando i fondi destinati a progetti mai realizzati e chiedendo contributi volontari alle famiglie degli studenti iscritti; quest’anno la nuova normativa ha previsto lo stanziamento di una “dotazione ordinaria” non finalizzata che i singoli istituti dovranno gestire. Naturalmente, essendo questa risorsa del tutto insufficiente, detratte le spese già definite, restano a disposizione pochi spiccioli da dividere tra funzionamento e supplenze.
In particolare, riguardo al problema delle supplenze, le quali gravano in maniera sostanziale sui bilanci delle scuole, se da un lato il Ministero invita a tutelare il diritto allo studio con una tempestiva sostituzione dei docenti assenti, dall’altro non assicura la copertura di queste spese dal momento che le aggancia ad un non meglio descritto “tasso di assenteismo medio nazionale per tipologia di scuola”, superato il quale occorre una verifica dell’effettiva inderogabilità dell’ulteriore fabbisogno.
Presto quasi tutte le scuole avranno già speso tutti i fondi per le supplenze e, pertanto, diventerà così problematico il pagamento delle prevedibili ed inderogabili spese per la sostituzione del personale assente. Di conseguenza, ancora una volta, saranno costrette a chiedere un contributo ai genitori degli studenti per rimpinguare il capitolo destinato al pagamento dei supplenti.
E’ verosimile affermare che lo Stato non mette la scuola statale in condizioni di assolvere gli obblighi di legge, quindi di garantire il diritto degli studenti di avere un docente supplente e quello dei lavoratori di essere pagati, nonché di adempiere il proprio dovere in termini di rispetto dei requisiti di igiene e sicurezza nelle singole istituzioni scolastiche.
Questa situazione purtroppo non riguarda solo l’attuale anno finanziario: il Ministero infatti non eroga nemmeno i fondi precedentemente stanziati per pagare le supplenze già avvenute e gli arretrati risalenti, in molti casi, persino al 2006; i docenti non ricevono dall’anno scorso la retribuzione accessoria, nelle scuole non vi sono più le risorse economiche per realizzare i progetti formativi, rivolti sia agli studenti che ai docenti, e per pagare le spese di funzionamento, anche in riferimento alle semplici fotocopie o ai telegrammi per la nomina e la convocazione dei supplenti, come pure mancano i finanziamenti per il rinnovo dei laboratori o per l’acquisto di nuovo materiale tecnologico.
Naturalmente la mancanza di adeguati fondi determina gravi disfunzioni: le classi sono lasciate senza supplenza quando manca il docente; le attrezzature non si usano per l’assenza di manutenzione; i progetti attuati in passato e di grande rilevanza per la formazione degli studenti non vengono portati avanti; la scelta delle attività di recupero avviene non in funzione delle reali necessità, ma dell’effettiva disponibilità finanziaria; le attività pomeridiane extracurricolari sono state ridimensionate. L’impiego, nelle scuole primarie, delle preziose ore di compresenza dei docenti in alternativa alla convocazione dei supplenti determina un destabilizzante turnover di insegnanti per le classi da coprire e l’impossibilità per tutte di beneficiare di quegli interventi didattici organizzati a piccoli gruppi necessari per garantire la giusta attenzione alle specifiche esigenze dei bambini. La riduzione arbitraria, da parte dell’autorità scolastica, del numero delle ore di sostegno rispetto a quelle spettanti ai bambini disabili, oltre ad essere un vergognoso indice di grave inciviltà e arretratezza per il nostro paese, priva di fatto quei bambini del loro diritto allo studio.
La novità introdotta dalla normativa contenente le istruzioni per la compilazione del programma annuale prevede che le somme dovute alle scuole dallo Stato, i cosiddetti “residui attivi”, vengano “accantonate” in un conto che non prevede movimenti e considerate non disponibili “sino alla loro riscossione”. Si teme che queste somme anticipate non saranno mai restituite dal Ministero.
Il neo costituito Coordinamento dei Consigli d’Istituto di Milano e provincia ha effettuato un monitoraggio al fine di rilevare le situazioni creditizie degli istituti scolastici aderenti al Coordinamento: malgrado questa operazione sia ancora in corso e quindi non tutte le scuole abbiano fornito i dati richiesti, ad oggi risulta che i residui attivi rivenienti da crediti maturati nei confronti dello Stato al 31 dicembre 2009, riferiti alle sole scuole sotto elencate, abbiano già raggiunto la considerevole somma di ben 2.741.932,80 euro.

Nome scuola/Ammontare residui attivi al 31-12-09
ICS Jacopo Barozzi/352.997,77
IC Cuoco Sassi(Scuole elementari Corridoni e Quadronno e scuola media Verdi) /258.991,17
I.C. Stoppani/303.810,60
Circolo Didattico Pini (elementare B. Munari di via Feltre, E. Morante di via Pini e E. Toti di via Cima)/223.617,00
Istituto Scarpa Clericetti/132.141,00
Istituto comprensivo Quintino di Vona,Tito Speri/142.870,00
Istituto Russo Pimentel/187.500,80
Liceo Virgilio /358.000,00
Madre Teresa di Calcutta /248.563,27
Istituto comprensivo V.Locchi/ 244.152,31
SMS Monteverdi Colorni / 289.288,88
Totale 2.741.932,80

Sono somme regolarmente messe in bilancio e che la già citata nota ministeriale del 14 dicembre 2009 relativa al programma annuale, “ consiglia” di congelare, ma che le scuole hanno già in parte speso e in parte impegnato.
Da quanto su esposto, si evince che quasi tutte le scuole si trovano in sofferenza e sono costrette a gestire la quotidianità senza disporre delle risorse necessarie. Riteniamo che una Scuola di qualità, con autonomia didattica, organizzativa, di ricerca e sviluppo, riconosciuta dalla L. 59 del 1997 e dal D.PR. n. 275 del 1999, non possa rimanere senza finanziamenti adeguati e certi.
Nonostante tutte le criticità elencate, i dirigenti scolastici sono impegnati ad utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione: essi continuano a garantire ugualmente il diritto all’istruzione ed alla sicurezza dei nostri ragazzi, grazie anche alla disponibilità e al senso del dovere del personale docente, che continua a fare ore eccedenti pur senza essere retribuito, al personale ATA e al contributo fondamentale dei comitati dei genitori. Ma la situazione si aggrava ogni anno di più: i tagli all’istruzione previsti dalla finanziaria non permettono di contare su prospettive di miglioramento. Occorre invece certezza per poter programmare, altrimenti il Piano dell’Offerta Formativa non sarà la fotografia reale di ciascuna scuola.
L’attuale situazione è diventata ormai insostenibile. Le scuole sono vicine al collasso finanziario. Da tale crisi si può uscire solo incrementando le risorse da mettere a disposizione delle Istituzioni scolastiche per il loro funzionamento e per l’arricchimento dell’offerta formativa.
Non possiamo restare indifferenti di fronte alla distruzione sistematica di tutto quello che è stato costruito con tanta fermezza e sacrificio nel corso degli ultimi anni, solo perché non si riescono a reperire, tra le pieghe del Bilancio statale, i fondi di cui le Scuole necessitano per realizzare un’azione educativa più efficace, più ricca in modo da garantire agli studenti un’istruzione di qualità che permetta loro di essere competitivi nell’affrontare il futuro lavorativo .
Come abbiamo già accennato, per contrastare questa grave situazione che interessa tutte le scuole pubbliche d’Italia, si è recentemente costituito un Coordinamento dei Consigli di Istituto di Milano e provincia, e la stessa cosa è avvenuta in moltissime altre città.L’obiettivo del Coordinamento, al quale partecipa anche il nostro Istituto, è quello di uscire dall’isolamento che spesso vanifica le azioni intraprese delle singole scuole e promuovere ogni possibile forma comune di intervento presso gli organi istituzionali competenti, al fine di assicurare finanziamenti atti a garantire agli alunni il diritto allo studio costituzionalmente sancito.
Nella speranza che questo “risveglio di coscienze”, che ha finalmente dato una scossa allo stato di torpore, assuefazione e sconforto che ci ha pervaso fino a questo momento, arrivi a coinvolgere un numero sempre maggiore di persone accomunate dalla volontà di difendere il proprio diritto all’istruzione pubblica di qualità , confidiamo nella vostra partecipazione e nel vostro appoggio alle iniziative che verranno avviate.
Il Presidente del Consiglio d’Istituto
Il Presidente dell’Associazione Genitori Cesari
Il Presidente del Comitato Genitori Passerini
Il Presidente del Comitato Genitori Cassinis

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